Era da un po' che volevamo visitare di persona questa realtà e tastare con mano - o meglio con i cinque sensi - quale fosse il segreto per dar vita a una qualità media così elevata, partendo dall'assunto che parliamo di una cooperativa che produce quasi due milioni di bottiglie l'anno e conta circa 200 ettari di vigneti. Nessun trucco, tanto lavoro, soprattutto in vigna, rappresentanza ai contadini e attenzione ai particolari.
Origine e storia della cantina Terlano.
Oggi a guidarci nella visita troviamo Vera, una giovane e competente guida.
Ci ricorda come l'attuale cooperativa sia il frutto della fusione, del 2008, avvenuta tra la cantina Terlano e la cantina Andriano, entrambe nate nel 1893, Andriano nata qualche mese prima. Si tratta quindi della cantina più vecchia dell'Alto Adige. Tutt'oggi esistono due linee di prodotto differenziate, legate ai terreni delle due cantine. Fino al 2001 la cantina Andriano era la più conosciuta dell'Alto Adige, grazie anche ai stretti rapporti con la chiesta austriaca, per la quale produceva vino rosso, esportato anche in città come Vienna, Graz, Innsbruck, etc Il 50% circa delle bottiglie viene venduto in Italia e il 50% va a l'estero: America, Giappone, Cina, Australia, Dubai, etc.
Differenze tra le due cantine.
Anche se tra le due cantine esiste solo un chilometro di distanza, il territorio e il
microclima sono abbastanza diversi. Motivo per cui hanno deciso di mantenere due linee di prodotto. Terlano è più soleggiata rispetto ad Andriano, a Terlano il terreno è vulcanico, rosso, mentre ad Andriano (nome anche del paese) il suolo è calcareo, bianco. Ad Andriano i vigneti risultano un po' più ventilati rispetto a quelli di Terlano che favoriscono di una parziale protezione della montagna. A Terlano i vigneti arrivano fino a 900 metri s.l.m., produce un milione e mezzo di bottiglie mentre Andriano circa mezzo milione. In tutto possono contare su circa 210 contadini e 180 ettari di vigneto.
Sebastian Stocker
Nel 1955 la cantina Terlano assume un enologo che passerà alla storia della cantina e del mondo del vino in Italia: Sebastian Stocker (1929-2017). Già in quegli anni era convinto che la strada maestra dovesse essere quella della qualità. Percorso illuminato quanto impervio, in quel periodo storico chiedere e convincere i contadini a buttar via parte dell’uva non era per niente una missione facile, anzi. Si trattava inoltre, in seconda battuta, di convincere i clienti, abituati a consumare quasi esclusivamente vino sfuso; non esisteva allora - come ci riporta Vera - l'attuale concetto di vino da meditazione.
Stocker con molta pazienza e dedizione è riuscito nel suo intento.
E' stato inoltre uno dei primi enologhi dell'Alto Adige, assieme a Luis Raifer (cantina Colterenzio), Hans Terzer (cantina San Michele Appiano) e Alois Lageder (omonima tenuta).
Degustazione.
Passiamo alla degustazione degli 11 vini. Nella lunga carrellata abbiamo notato come ci sia un minimo comun denominatore, come genesi della storia stessa della cantina: l'elogio del riposo.
PINTO BIANCO "WEISSBURGUNDER" - 2023
13,5% vol. - 100% Pinot Bianco
Fa 100% acciaio per 6-7 mesi. Vigneti più giovani
Allevato tra i 450 fino a 900 metri in modo da ottenere il massimo soleggiamento e un leggero ritardo nella raccolta rispetto al Pinot Bianco in paese.
Mela verde, pera, camomilla ...
consigliati fino a 6 anni circa
PINOT BIANCO “VORBERG” RISERVA 2022
14% vol. - 100% Pinot Bianco
Vigneti più vecchi e selezionati. Vorberg è il nome della montagna dove viene coltivato.
Fa 100% botte grande per un anno e poi un anno in bottiglia. Sono botti grandi di 75 ettolitri che hanno fino a 30 anni, necessarie per dare morbidezza ed eleganza ai vini.
Mela e pera mature, agrumi, pietra focaia, camomilla, miele ...
consigliati almeno 10 anni circa
PINOT GRIGIO - 2023
13,5% vol. - 100% Pinot Grigio.
Fa 100% acciaio per 5-7 mesi.
Pera Williams, mela gialla, melone, agrumi ...
da consumarsi entro qualche anno.
TERLANER – 2023 VINO QUALITA'/PREZZO (16,90 € in cantina)
13,5% vol. - 60% Pinot Bianco, 30% Chardonnay, 10% Sauvignon Blanc Vigneti più vecchi e selezionati. Fa 20% in botte grande e 80% in acciaio per circa 5-7 mesi Viene prodotto dal lontano 1893, da quando è stata fondata la cantina. Inizialmente veniva utilizzato il Riesling, abbandonato da Sebastian Stocker negli anni Settanta a causa del "clima caldo" della zona . Da quel momento il blend è rimasto quello attuale.
Mela, pesca, agrumi, note balsamiche, miele, vaniglia ...
fino a 10 anni
TERLANER “NOVA DOMUS” – TERLANO 2022
14% vol. - 70% Pinot Bianco, 25% Chardonnay e 5% Sauvignon Blanc Vigneti più vecchi e selezionati.
Fa un anno botte grande e un anno bottiglia (fa più legno rispetto al Vorberg).
Vino da meditazione.
Mela, pesca, note balsamiche, miele, vaniglia ... un crescendo rispetto al precedente. C'è un po' di Sauvignon che dona aromaticità.
si può tenere in cantina anche fino a 20 anni!
SAUVIGNON BLANC "ANDRIUS" - 2023
14% vol. - 100% Sauvignon Vigneti più vecchi e selezionati. 300 - 380 s.l.m.
Fa 30% in botte grande e 70% acciaio per nove mesi e poi qualche mese in bottiglia.
erbaceo, pesca, albicocca, mela, pomodoro (leggero), balsamico, miele ...
meglio attenderlo due, tre anni fino a 10 anni
SAUVIGNON QUARZ – 2022
14% vol. - 100% Sauvignon Vigneti più vecchi e selezionati.
300 - 550 s.l.m Suolo vulcanico Fa 50% in botte grande e 50% in acciaio per 9 mesi.
Frutta tropicale, agrumi, pomodoro (leggero), menta piperita, salvia ...
se possibile attenderlo anche per 10 anni.
SAUVIGNON WINKL – 2023
13,5% vol. - 100% Sauvignon Prodotto dal 1956 Vigneti più vecchi e selezionati. 280 - 580 s.l.m. Fa 20% in botte grande e 80% in acciaio per 7-8 mesi (come il Terlaner). Si chiama Winkl perché coltivato tra due montagne a forma d' angolo.
Agrumi, uva spina, pomodoro (leggero), menta piperita, salvia ...
anche più di cinque anni
MONTICOL RISERVA – 2022 MIGLIOR VINO DEGUATATO (30 € in cantina)
14% vol. - 100% Pinot Nero Fa 70% in barrique e 30% in botte grande per un anno. Le viti sono in una zona più ventilata, più idonea al vitigno.
450 - 600 S.l.m.
Frutti di bosco, ciliegie, fragola, funghi, pietra focaia, vaniglia ...
più di cinque anni
LAGREIN "TOR DI LUPO" (ANDRIAN) - 2021
14% vol. - 100% Lagrein Fa 70% in barrique e 30% botte grande per un anno e dopo fa un anno a bottiglia. 250 S.l.m.
Frutti di bosco, ciliegie, cioccolato, vaniglia, fumé ...
più di 10 anni
GEWURZTRAMINER "LUNARE" – 2022
15% vol. - 100% Gewurztraminer Fa 50% in botte grande e 50% in acciaio per 9 mesi.
300 - 400 m s.l.m.
Frutti tropicali, lici, agrumi, miele, pepe bianco ...
più di 10 anni
Visita nelle sale della cantina.
Salvo pochissime eccezioni, la tradizione vuole che i bianchi vengano vinificati totalmente in acciaio per trasmettere la purezza del suolo e del territorio.
La prima vendemmia - ci ricorda Vera - risale al 1926.
Arriviamo al pezzo forte, il Rarity: un grande vino pretende una grande storia.
Sebastien Stocker aveva l'ambizione di produrre spumanti già negli anni 60-70. Fu così che comprò tutti i macchinari necessari senza però accertarsi del benestare dei contadini. In quel periodo davvero pochi bevevano spumante.
Trovandosi nella condizione di dover vendere quanto appena acquistato, gli venne un'illuminazione, quella di fare vini bianchi da invecchiamento, come fossero dei rossi. Ha deciso per questi vini di prendere le parcelle migliori, per fare vini bianchi fermi, in purezza o in blend. I vitigni prescelti furono: Pinot Bianco, Chardonnay e Sauvignon, scelti secondo l'annata.
Affinamento e malolattica su botti grandi per un anno, per venire travasati con i lieviti fini dentro dei particolari serbatoi d’acciaio per almeno 11 anni, per finire un anno in bottiglia. Ne vengono prodotte circa 3.000 bottiglie all'anno. Sul mercato attualmente potete trovare la 2011 a circa 220 €. Non per tutti indubbiamente, si parla d' alta ristorazione, appassionati collezionisti. Non crediate, il bello della storia arriva adesso.
Per Stocker arrivò l'ulteriore ostacolo, convincere i contadini a non produrre vini da vendere subito ma da aspettare per ben 10 anni! Pensavano (difficile dargli torto per quel momento storico) che dopo cinque anni il vino non fosse più buono. Decise quindi di nascondere alcune bottiglie nelle botti grandi e nelle intercapedini dei muri della cantina. Quando andò in pensione, nel 1993, rivelò quanto fatto, ma non dove. Sono state quindi rinvenute subito le bottiglie nelle botti ma non quelle nascoste nei muri. Nel 2008 quando venne creato la nuova parte della cantina vennero rinvenute moltissime bottiglie. Fu in quel momento la svolta, il nuovo enologo, Rudi Kofler, ed il Sales manager constatarono come molti vini, anche di 50 anni, si erano conservati molto bene. Fecero quindi il giro del mondo, con qualche vecchia bottiglia e delle bottiglie attuali, per dimostrarne la longevità. Vennero molto apprezzate dai migliori wine specialist del mondo (Parker, Suckling, etc). Si tratta dell'unica cantina, forse al mondo, che possa disporre in cantina di tutte le annate di bianchi dal ’55 ad oggi, circa 120.000 bottiglie!
Nelle botti grandi vengono incisi i nomi di tutti i presidenti che si sono succeduti. L'elezione avviene ogni dei 3 anni e i contadini sono rappresentati da circa 10-15 di loro, a loro volta eletti ogni 3 anni.
Passiamo quindi nella "barricaia".
Viene mantenuta chiaramente l'umidità (70%) e la temperatura corretta (12-13°).
Lo Chardonnay di Andriano, eccezione tra i bianchi, viene messo in tonneau, una scelta dovuta alla maggiore profondità dei terreni ad Andriano.
Terminata la visita possiamo dire d'aver conosciuto una realtà unica al mondo e speriamo d'avervi trasmesso qualcosa di nuovo e utile. Se siete arrivati fino a qui, siamo davvero soddisfatti d'aver fatto un buon lavoro!
Non mancate chiaramente di visitare la cantina!
Grazie.
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