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Immagine del redattorePaolo P.

Vecchio Samperi, il vino di Marsala che non è un Marsala

Probabilmente il vero Marsala di tradizione italiana vista la mancanza di quella fortificazione (aggiunta di alcol) che introdussero i britannici nel 1773, per renderlo consono a lunghi viaggi in mare, e che tutt’oggi ritroviamo in uno dei vini liquorosi più famosi al mondo: il Marsala Doc. Il Vecchio Samperi a differenza dei Marsala DOC raggiunge i suoi 16,5 gradi in modo naturale, prodotto al 100% con uve Grillo viene fatto invecchiare per la bellezza di 20 anni, con un metodo di travasi in fusti di rovere e di castagno: il metodo perpetuo.

Di un elegantissimo giallo oro ed ambra, al naso mi ricorda in primis il liquore Nocino, poi miele, spezie orientali, il mare (iodio e salmastro), note balsamiche oltre a frutta in confettura.

La parte migliore la percepisco al gusto con la sua capacità di essere morbido nonostante una scalpitante acidità, due elementi che si alternano e compensano in modo sorprendente, poi certo è molto persistente. Devo ammettere che non sono un amante dei vini ossidativi (interazione consistente con ossigeno) ma la curiosità mi porta a cercar di capire il valore di un prodotto oltre i miei gusti personali, questo almeno credo dovrebbe fare un sommelier (che lo faccia di lavoro o meno). La mancata soddisfazione in abbinamento a formaggi stagionati l’ho ritrovata invece con la pasticceria secca, nonostante sia un vino con una bassa presenza di zuccheri.

VINO DIDATTICO e per me assolutamente da fine pasto. Peace!

bottiglia Vecchio Samperi | Pupitres

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